giovedì 26 marzo 2015

A Passo d’Uomo: Camminando tra Giardini e Campagne

Una domenica dedicata alla primavera appena iniziata, con una bella camminata a Riccione e la visita a Giardini d’Autore, mostra mercato mooolto chic dedicata a tutti gli appassionati di piante e giardino, nello splendido parco di Villa Lodi Fè, residenza storica nel cuore della città.

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In compagnia di A Passo d’Uomo abbiamo percorso un tragitto misto urbano e sterrato, attraverso alcuni dei luoghi significativi del territorio di Riccione, alla scoperta di alcuni giardini e spazi aperti della città. Un percorso lungo circa 9 chilometri, da Villa Lodi Fè attraverso la città, passando di fronte al Municipio, visitando il nuovo murales “Concrete vs Concrete” realizzato dallo street artist Eron al nuovo sottopasso di via Flaminia…

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… risalendo la collina che porta al parco del castello degli Agolanti, per poi ridiscendere attraverso i parchi urbani sino alle villette in stile Liberty di viale Trento…

pic20150322_113545     … alla prossima, ciao ciao!

martedì 24 marzo 2015

Layout bianco, rosa e oro…

… dedicato ad una delle ultime uscite fatte con le Comari prima di Natale.

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Come spiego più dettagliatamente sul blog di Scrappando, ho usato card e abbellimenti del nuovo kit per PL di Heidi Swapp… lo adoro!!!

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Vi aspetto sul blog di Scrappando!!!
Ciao ciao

sabato 21 marzo 2015

A Passo d’Uomo: Focheraccia di San Giuseppe

Mi piace rivivere le tradizioni di un tempo… ormai troppe usanze si sone perse!

Una di queste è la focheraccia (o fogheraccia o focarina), che si tiene ogni anno la vigilia di San Giuseppe in tutta la Romagna, per festeggiare insieme davanti al fuoco la fine dell'inverno.

Per fortuna c’è A Passo d’Uomo che da nuova vita a queste vecchie tradizioni!

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E così mercoledì sera abbiamo passato una piacevole serata intorno al fuoco, con musica, vino, zuppa e piadina a volontà.

Alla prossima, ciao

giovedì 19 marzo 2015

Layout “Love Her”

Un nuovo LO dopo tanto tempo… finalmente!!!

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Questa volta mi sono divertita realizzando un cuore di carta con la tecnica del patchwork, e sul blog di Scrappando vi spiego come ho fatto.

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Penso che mi cimenterò anche in altre forme… il patchwork con gli avanzi di carta è carino, colorato e ti permettere di sbarazzarti di quella quantità industriale di ritagli che tutte le scrapper tengono come reliquie nello “scatolone fabbricone”.

Spero vi sia piaciuto, baciiiii.

lunedì 16 marzo 2015

Un mini album per i miei primi 40 anni

A volte mi capita che, per un’occasione speciale, mi ritrovo con troppe foto per fare un singolo LO e troppo poche per realizzare un bel mini album cicciotto… e quindi, che fare?
Questa volta ho optato per un mini album piccolo piccolo…

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… con copertina di velluto rosa antico e le belle carte di Dear Lizzy e le journaling cards della collezione Oh Darling di Crate Paper come protagoniste…

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… l’uccellino di metallo era il ciondolo di una collana…

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Solo una sbirciatina alle pagine interne… tutto il resto lo trovate sul blog di Scrappando!

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La fotocronaca del mio compleanno la trovate qui ;-).
Spero vi sia piaciuto, a presto!

domenica 15 marzo 2015

Card con gufetto in versione country

E con questa concludo, prometto ;-).

Volevo provare a realizzare una card un po’ più maschile rispetto alle precedenti, e così ho pensato di vestire il gufetto di fantasie country… che ne dite?

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Avevo ancora qualche ritaglio della collezione Farmhouse di Crate Paper: perfetta!

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L’augurio di buon compleanno fa parte del set di timbri clear Birthday Greetings di My Favorite Things, in vendita nello shop di Scrappando.

Alla prossima, ciao.

sabato 14 marzo 2015

Stesso gufetto, nuova tag

Con la stessa fustella che vi ho mostrato nel precedente post, ho realizzato anche una tag di buon compleanno…

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… il gufetto romanticone questa volta ha un bel mazzo di fiori per la festeggiata ;-).

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Vediamo se riesco a fare anche un gufetto con colori più “maschili”…  a presto, ciao ciao!

giovedì 12 marzo 2015

Get Well Card

Una card per augurare una pronta guarigione ad un’amichetta della Gughina, che si è appena operata alle tonsille.

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Tutte le carte sono della collezione James Cook di 4Heures37, in vendita nello shop di Scrappando.

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Per il gufetto ho usato la fustella Sizzix 658641 Owl…

… e con questa immagine ribadisco l’idea che quelli della Sizzix dovrebbero cambiare il loro responsabile marketing (ma dico io, un gufo più brutto di questo da mettere sulla confezione era difficile da trovare, eh?).

Vi lascio con un piccolo elenco di fustelle gufose disponibili presso lo shop di Scrappando:

Alla prossima, ciao ciao.

domenica 8 marzo 2015

A Passo d’Uomo: camminando in Valconca, tra i suoi santi e i suoi fiumi

Oggi, domenica 8 marzo, ho festeggiato la Festa della Donna con una bella camminata in compagnia degli amici di A Passo d’Uomo.

Una camminata dedicata ai luoghi del neo-canonizzato Sant’Amato Ronconi, alla scoperta del ‘miracolo del mantello’ tra i paesaggi campestri sul fiume Conca e il Rio Ventena a Morciano di Romagna.

Sant' Amato Ronconi Terziario francescano

8 maggio

Saludecio (Rimini), sec. XIII - † 1300 ca.

Amato Ronconi nacque a Saludecio da una ricca famiglia verso il 1225. Rimasto presto orfano, trascorse la sua giovinezza con la famiglia del fratello Giacomo. Deciso a vivere secondo il Vangelo si dedicò in un primo tempo all'accoglienza dei poveri e dei pellegrini costruendo per loro un ospizio sul Monte Orciale. Donate poi tutte le sue sostanze ai poveri si ritirò ad una vita di rigorosissima penitenza. Compì ben quattro pellegrinaggi alla tomba dell'apostolo Giacomo a Compostella. Morì nel 1292 all'età di sessantasei anni. Papa Pio VI ne confermò il culto nel 1776. Il 9 ottobre 2013 Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del Beato Amato e lo ha infine canonizzato il 23 novembre 2014.

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Curiosi di sapere in cosa consiste il “miracolo del mantello”?

Si narra che, sorpreso da un’improvvisa piena mentre attraversava il “rapax” Conca, distese il mantello e inginocchiatesi attraversò il fiume senza bagnarsi.

E’ spiegato molto bene in questo articolo de Il Ponte (il settimana cattolico della provincia di Rimini)…

Questo è un periodo di piogge e di frane e di esondazioni. Un periodo drammatico in cui i fiumi e le colline vengono guardati col sospetto e col timore con cui, piuttosto, dovremmo guardare alle opere dell’uomo, sempre più irrispettoso delle regole della natura.
Le recenti alluvioni e la recentissima canonizzazione del beato Amato di Saludecio mi hanno fatto venire in mente uno dei molti miracoli riferiti a questo nuovo santo; un miracolo ora poco noto, ma fino a un secolo fa uno dei più ricordati perché toccava da vicino la vita di molti abitanti del nostro territorio.
Ne è stato in un certo senso “protagonista” il fiume Conca, oggi ridotto a innocuo corso d’acqua, ma fino a non molti decenni fa torrentaccio pericoloso per le sue piene imprevedibili. Non a caso il poeta latino Lucano l’aveva definito Crustumium rapax. “Rapinava” campi, razziava animali, inghiottiva paesi: come è ben noto, la Morciano del Medioevo non c’è più proprio a causa sua.
Nella bassa valle aveva un letto ghiaioso larghissimo (fino a 600 metri, scriveva l’ingegner Emilio Rossetti nel 1894) che comportava un attraversamento lento e cauto anche quando l’acqua era scarsa. Non c’erano ponti nell’entroterra: quello di Morciano è molto recente, del 1870. Le piene del Conca, che naturalmente dipendevano dalle precipitazioni atmosferiche sulle montagne marchigiane, erano imprevedibili e paurose, accompagnate da un rombo cupo che alcuni anziani ricordano ancora mentre raccontano di alberi sradicati e di carogne di animali trascinate da una corrente incredibilmente impetuosa e vorticosa. Anche gli uomini talvolta ne erano vittime, perché non era raro che qualcuno, trovandosi nel letto sassoso del fiume, non riuscisse a sfuggire alla massa d’acqua di una piena improvvisa.
È stato il caso di Amato da Saludecio sul finire del XIII secolo. Tornando da uno dei suoi pellegrinaggi compiuti nei santuari riminesi, fu sorpreso appunto da una piena mentre attraversava il Conca all’altezza di Morciano, dove la Flaminia minor, o via Regina, attraversava il fiume e dove esisteva il guado più facile e più frequentato. Così raccontano il fatto i suoi più antichi biografi: «…trovandosi in mezzo del fiume detto Conca per passarlo, fu (come spesse fiate suol avvenire) sopraggiunto da una grandissima piena, per la quale, non potendo uscire da banda veruna, e vedendosi in grande pericolo, subito ricorse al divino aiuto. E… distese il mantello sopra l’acqua, e, sopra quello inginocchiatosi, passò all’altra ripa sano e salvo, senza pur si bagnasse esso mantello…».
Da quando il ponte ha sostituito il guado, attraversare il fiume non è stato più un problema, e dunque questo miracolo fu meno considerato di altri, e quasi dimenticato da quando la portata del fiume è divenuta scarsa, perché gran parte della sua acqua viene dirottata nel pesarese. Invece in antico il fatto veniva spesso ricordato e sottolineato, come dimostra l’iconografia: infatti i dipinti, i rilievi e soprattutto le incisioni devozionali frequentemente raffigurano il santo orante inginocchiato sul mantello al centro del fiume, o sospeso “in gloria” sul fiume. Ora, in occasione della canonizzazione del santo pellegrino, a Morciano, vicino all’ottocentesco ponte sul Conca e ad una antica fontana, l’Amministrazione Comunale e la Parrocchia hanno provveduto a collocare una “memoria” di questo miracolo antico e solo apparentemente non più attuale; per ricordare il santo, per ammonire alla prudenza, per ricordare la forza della natura. Che va rispettata e custodita non certo per un fatto solo estetico. Anche l’autorevole voce del Papa si è levata recentemente (nel suo discorso alla Conferenza internazionale sulla nutrizione, Roma 20 novembre 2014) a ricordarci il dovere di «custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione» e a ricordarci che «Dio perdona sempre; gli uomini a volte; la terra non perdona mai».
Pier Giorgio Pasini

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Il tempo ci ha deliziato con una splendida giornata di tiepido sole primaverile, è stata proprio una bella camminata!

E siccome io fotografo fotografo e mi ritrovo sempre dietro all’obiettivo, ringrazio il mio amico Massimo per questa bella foto ;-).

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Alla prossima, ciao ciao.